Il suono del silenzio

Titolo: Il laureato
Autore: Charles Webb
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Prima edizione: 1963

Questa è la storia di una seduzione.

Le vicende narrate sono state consegnate alla storia più dall'omonimo film americano del 1967, con un Dustin Hoffman splendidamente goffo, una Katharine Ross meravigliosamente semplice e una Anne Bancroft sconvolgentemente affascinante, che dall'opera prima dello scrittore californiano.

"Il laureato torna a casa. E' deluso e amareggiato. Se ne sta lì a grattarsi la pancia e va in malora. I suoi genitori si torcono le mani e si attribuisono la colpa dei suoi fiaschi". Questa è la sintesi che il protagonista, Benjamin Braddock, dipinge di se stesso.
In questa sua fase di stallo, un po' per noia un po' per curiosità, Ben intreccia una relazione con Mrs. Robinson, moglie dello storico socio in affari di suo padre e antesignana di tutte quelle MILF arrivate dopo di lei. "Sono molto nevrotica", Mrs. Robinson dichiara alla prima occasione in cui lei e il giovane rampollo restano soli; "Lo sapevi che sono alcolizzata?", aggiunge poco dopo. "E' maledettamente bella [...] ma non è onesta, Ben. [...] Per me è un tipo ambiguo. Non credo che le abbiano mai insegnato la differenza che c'è tra il bene e il male" conclude il ritratto Mr. Braddock.
Rompe lo stallo la prima uscita, obbligata, di Ben con Elaine, la figlia dei Robinson e il giovane laureato si rende conto di aver trovato "la prima cosa che mi sia veramente piaciuta dopo tempo tempo", sorvolando sull'intermezzo al night club e sulle nappine rosse dei copricapezzoli della spogliarellista.


Il motivo sotteso alle vicende è la noia, o meglio la disillusione; questa unisce il graduate e Mrs. Robinson più del sesso stesso. E Benjamin trova in questo conferma della sua insofferenza verso il mondo che lo circonda, il falò della vanità dell'America degli Anni Sessanta ("And in the naked light I saw/Ten thousand people, maybe more/People talking without speaking/People hearing without listening" cantano Simon & Garfunkel).

La goffaggine di Ben al primo appuntamento con Mrs. Robinson al Taft Hotel ("Si alzò in fretta dalla sedia, urtando il tavolo con la gamba e facendolo vibrare") è coinvolgente e di questi tempi strizza l'occhio alla nerdaggine così tornata di moda. Tant'è che al fascino maturo e navigato di Mrs. Robinson si contrappongono e stravincono la semplicità e la purezza della figlia.

Leggere le pagine di Webb è come aver tra le mani la sceneggiatura del lungometraggio. "Charles Webb non è un autore di descrizioni, quanto di dialoghi": mentre lo sfondo è accennato, le conversazioni e i silenzi sono lo specchio dei personaggi stessi. Il romanzo è la fiera dell'incomunicabilità (The sound of silence), a partire dalla claustrofobica festa di bentornato iniziale dove Benjamin non riesce a spiegare ai suoi stessi genitori e ai loro invitati di voler star solo fino al goffo tentativo di conversazione nella camera d'albergo con Mrs. Robinson (""Ma non crede che ogni tanto potremmo scambiarci qualche parola?" Lei non rispose").

Da contrappunto alle parole e alla loro mancanza, ci sono solo i fatti. Benjamin Braddock nel rush finale si trasforma in quel coraggioso, irrazionale e combattivo protagonista, che al grido di "Elaine" farà valere la sua e aizza il tifo dei lettori.

Nemmeno la chiusura, del libro e del film, richiede parole:

"Benjamin?" disse. "Cosa?". L'autobus si mosse.


Sountrack: Mrs. Robinson - Simon & Garfunkel

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